Il LOGO ufficiale: significato

I criteri di realizzazione sottostanno a precise scelte di campo:

-         nel simbolo, non si è voluto riproporre elementi che riconducessero ad una o all’altra delle 6 parrocchie ma fosse un simbolo che richiamasse l’identità comune a tutte;

-         nel nome ufficiale, accolto dal Vescovo su nostra proposta, vale lo stesso criterio

-         nella grafica, che fosse dinamica ma nello stesso tempo semplice e facilmente riproducibile soprattutto negli stampati che escono monocromatici (nero) dalle nostre tipografie artigianali (canoniche e oratori).

Detto questo nel logo, si impone il pesce con la croce latina al suo interno i cui bracci si intersecano proprio sul punto ove, normalmente, c’è l’occhio.

Il pesce ricorda gli antichissimi simboli utilizzati dalle prime comunità cristiane per comunicare fra loro. Il termine ichthýs è la traslitterazione in caratteri latini della parola in greco antico Ἰχθύς, "pesce". Le comunità cristiane adottarono questo simbolo probabilmente per rievocare il brano evangelico in cui Gesù si rivolge a Simone dicendogli «μή φοβού ἀπὸ τοῦ νῦν ἀνθρώπους ἔσῃ ζωγρῶν»: Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini (Lc 5, 10); come ci rivela Agostino d'Ippona ne La città di Dio, inoltre, il termine greco Ἰχθύς è a sua volta l'acronimo delle parole

(GRC)

« ησοῦς Χριστός Θεoῦ Υιός Σωτήρ (Iesùs CHristòs THeù HYiòs Sotèr) »

(IT)

« Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore »

La Collaborazione Pastorale stabile è costituita per sostenere l’opera di evangelizzazione delle parrocchie.

La croce ricorda che il mistero di Cristo morto e risorto (il rosso della Passione…) è al centro di tutto l’operato dei cristiani e delle comunità e non va mai perso di vista (…ecco la croce proprio “davanti” all’occhio…).

Il pesce ci vuole ricordare la freschezza e la determinazione delle prime comunità cristiane ad andare avanti, rendendosi disponibile allo Spirito che suggerisce modi concreti per continuare l’annuncio del Vangelo (il pesce era un simbolo criptico, per poter comunicare senza essere scoperti).

Il tratto con cui è disegnato il pesce vuole un po’ ricordare l’attenzione a non fissarsi in modo troppo determinato sulle forme perché la Collaborazione è stimolo ad intraprendere con coraggio nuove strade lasciando, se necessario, quelle vecchie.

Il nome ricorda il territorio in cui le nostre parrocchie vivono e servono. È un territorio concreto, con le sue ricchezze e le sue povertà. Su questo territorio le parrocchie, unite in Collaborazione Pastorale, sono chiamate a vivere con responsabilità incarnandosi per cui non ci sono schemi e modelli prefabbricati che si possono copiare tali e quali da altre collaborazioni.

Il riferimento alla diocesi è doveroso e indica l’impegno a camminare con la grande famiglia riunita attorno al Vescovo. I numeri (vastità del territorio… popolazione residente… sacerdoti presenti…) impongono un’attenzione in più a non diventare “autonomi”, staccandosi dal cammino diocesano.

I nomi delle parrocchie vogliono ricordarci il patrimonio che ognuna porta in dote, la sua identità, la sua storia, i suoi parrocchiani…!

 

E' fatto divieto assoluto di utilizzo del logo senza specifica autorizzazione del moderatore della Collaborazione e comunque sempre per scopi estranei all'attività pastorale svolta dalla Collaborazione, decisa in sede di Consiglio della Collaborazione.