ASSUNZIONE di MARIA . mercoledì 15 agosto 2018

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA: 1Corinti15,20-26

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.

 

Il c. 15 della prima lettera ai Corinzi vuole rispondere ad alcune obiezioni sollevate, sia da ambienti esterni, nei confronti della risurrezione. La prima affermazione di Paolo si basa su un dato di fatto: la risurrezione di Gesù, il cui annuncio fa parte del nucleo originario dell’annuncio cristiano (cfr. 15,3ss.). La seconda affermazione parte, poi, dal dato di fede: senza la risurrezione, il credo cristiano perderebbe il suo senso. Non sarebbe più un annuncio della salvezza, perché l’“ultimo nemico” (v. 23), cioè la morte, non sarebbe vinto e con lui rimarrebbe in vita la paura che ci lega e ci rende schiavi della nostra storia e dei nostri modelli di comportamento. La dialettica Abramo – Cristo serve a Paolo per sottolineare il modo della risurrezione, cioè come la vita della risurrezione comporti un cambiamento reale nella natura del nostro corpo: non più un corpo che reca in sé la morte, ma un corpo colmo di vita e capace di donarla (cfr. 15, 20 – 21. 42ss.), un corpo “spirituale” (vv. 44s.), non più un corpo a “immagine dell’uomo in terra”, ma uno a immagine “dell’uomo dei cieli” (v. 49), un’umanità che si trova dalla parte di Dio.

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