CRISTO RE . domenica 22 novembre

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA 1 Cor 15,20-26.28

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario, infatti, che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

 

Questo testo paolino lega la regalità di Gesù alla sua resurrezione e alla vittoria sul peccato e sulla morte. È una visione grandiosa della regalità di Cristo. Si direbbe una regalità in svolgimento: Gesù è già risorto, ma ancora è in lotta con il peccato del mondo e con la morte. È certo però che alla fine le potenze del male e della morte saranno sconfitte e Cristo potrà così consegnare il suo regno al Padre.

Il testo inizia dicendo che «tutti muoiono in Adamo» (v. 22), eccetto il primo della nuova umanità, Gesù Cristo, il risorto, che si è liberato da ogni schiavitù. Egli, tuttavia, non ha voluto rimanere solo nel suo trionfo sulla morte, ma ha legato a sé la chiesa, indicandole i mezzi pratici per vincere la morte e il male. Il primo Adamo, infatti, trascinò la sua umanità alla morte, mentre il secondo Adamo, Gesù Cristo, trascina i suoi verso la risurrezione. Egli è già risuscitato come «primizia», come prima cellula del mondo nuovo. Poi nella sua venuta risorgeranno «quelli che sono di Cristo». L’«ultimo nemico» che dovrà essere distrutto sarà «la morte». Però tra le primizie della risurrezione di Cristo e l’evento finale della risurrezione dei suoi seguaci, c’è la storia e la vita del mondo dominata dalla lotta fra Cristo e le potenze: «Bisogna, infatti, che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi» (v. 25). Ora questa lotta è in corso, ma alla fine la morte sarà sconfitta.

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