DOMENICA di PASQUA . 21 aprile 2019

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA. Colossesi 3,1-4

Fratelli, se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria.

 

Nella lettera ai Colossesi – una delle cosiddette ‘epistole della prigionia’ – la riflessione di Paolo, muovendo come sempre dall’evento pasquale arriva a cogliere le dimensioni cosmiche del mistero di Cristo, denominato con alcuni attributi fondamentali. Egli è creatore insieme con il Padre (1,16), primogenito della creazione e nuovo Adamo (1,15), capo del corpo che è la Chiesa e redentore del mondo (1,16 – 20). Mediante il battesimo, che lo rende partecipe della morte e resurrezione del Signore, e mediante una vita di fede, che porta a pieno sviluppo il germe battesimale, il cristiano diventa membro vivo di Cristo. Questo comporta non solo l’impegno di rinunziare al peccato per camminare in una vita nuova, ma anche un deciso orientamento alle realtà celesti, sostenuto dalla consapevolezza della propria identità i figlio di Dio, pellegrino verso la città eterna, alla quale per un aspetto tende, mentre per un altro – in Cristo risorto – già si trova.

Di qui la necessità di operare scelte sagge e perseguitare “le cose di lassù”, conformi a una vita risorta, celeste. Di qui anche l’invito a lasciar cadere tutto ciò che rende troppo esteriore e vacua l’esistenza (3,3). Il cristiano è morto alla ‘cose della terra’ e vive nascosto in colui che è il Vivente. Quando Cristo si manifesterà nella gloria, allora si rivelerà anche, agli occhi di tutti, la bellezza spirituale di coloro che, operando per la fede nel quotidiano in adesione di Cristo, hanno trovato in lui unità e pienezza (3,4).

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