I DOMENICA di AVVENTO . 2 dicembre

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA: 1 Tessalonicesi 3,12 – 4,2

Il Signore poi vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti, come è il nostro amore verso di voi, per rendere saldi e irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi. Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù: avete appreso da noi come comportarvi in modo da piacere a Dio, e così già vi comportate; cercate di agire sempre così per distinguervi ancora di più. Voi conoscete infatti quali norme vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.

 

La comunità attende la parusia, la “venuta del Signore Gesù Cristo con tutti i suoi santi” (v. 13). Tutte le esortazioni di Paolo hanno senso in questa luce.

La chiesa di Tessalonica non crea all’Apostolo problemi veramente grossi, perciò i consigli che egli dà sono piuttosto riferiti alla quotidianità della vita credente. Egli esorta quei cristiani a continuare a comportarsi come già fanno, cercando comunque di migliorare costantemente la loro condotta. L’esortazione fondamentale è quella di mantenere viva la carità (v.12) perché questo è il contenuto sostanziale della santità ed è la ‘forma’ vera di tutta la tensione del cristiano verso la tenuta di Gesù (v.13).

Un altro principio di fondo che, secondo Paolo, deve plasmare tutta la vita cristiana è il desiderio di “piacere a Dio” (4, 1). Non è l’approvazione degli uomini a fare da regola, ma ciò che piace a Dio.

Nello stesso versetto c’è, infine, un invito cui forse si presta poca attenzione, benché sia tutt’altro che raro in Paolo: “Per distinguervi ancora di più”. L’Apostolo cioè pensa a una vita cristiana in continua crescita e in costante approfondimento, perché inesauribile è profondità dell’Amore cui Dio ci chiama.

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