I DOMENICA di AVVENTO . 28 novembre

a cura di don Giuseppe

— Una luce

 “State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio, infatti, esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra”. (Lc 21,34-35)

— La parola per domani è FIDUCIA

La prima domenica di Avvento ci chiama a entrare in un atteggiamento di vigilanza: stare attenti, aprire gli occhi. Ci sono molti modi di vegliare: c’è il vegliare della sentinella che attende il ritorno della luce, c’è il vegliare della mamma che si prende cura del sonno del figlio, c’è il vegliare di chi aspetta il ritorno di una persona cara. Eppure, questo gesto sarebbe vuoto se non fosse riempito dalla fiducia. Il vegliare di cui parla Gesù non è lo sforzo di rimanere svegli, non è l’insonnia della preoccupazione, ma è l’atteggiamento di chi si fida di una promessa. Ora è notte, ma la luce tornerà. C’è un futuro, c’è una promessa di bene. Forse, dunque, abbiamo smesso di vegliare perché abbiamo smesso di avere fiducia. Abbiamo smesso di vegliare perché siamo rimasti delusi. Questo tempo inizia con la parola di Dio che ci invita a tornare ad avere fiducia, a mettere da parte la rassegnazione. Ricominciamo a vegliare perché abbiamo fiducia di quello che Dio può fare dentro di noi e intorno a noi.

— Un impegno

Provo a prestare attenzione a quello che stanno vivendo le persone intorno a me. Mi chiedo: “Davvero sto vegliando sulla loro vita?”.

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