II DOMENICA di AVVENTO . 4 dicembre

a cura di don Giuseppe

Dal Vangelo di Matteo (3,1-2.11)

In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea, dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino! Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non son degno di scioglierli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

 

Giovanni Battista e Gesù, due cugini; Giovanni la voce che grida nel deserto, Gesù la Parola del Padre; Giovanni il precursore che apre la via, Gesù la via stessa. Giovanni l’eremita di penitenza, Gesù il figlio del falegname di Nazaret, ma anche il Figlio di Dio; Giovanni che battezza nell’acqua del fiume Giordano e Gesù che battezzerà con Spirito Santo e fuoco. Giovanni che chiude il Vecchio Testamento e Gesù che apre il Nuovo. Due figure che ci portano a capire una cosa molto importante: che la storia della salvezza nasce da Dio per l’uomo di ogni luogo e di ogni tempo.

 

Signore, la Storia è nelle tue mani, e nelle tue mani di Padre c’è anche la mia piccola, ma significativa storia; custodiscila, preservala dal male, proteggila, falla crescere e insegnami che essa è attraversata dalla tua salvezza.

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