II DOMENICA di AVVENTO . 5 dicembre

a cura di don Giuseppe

* Una luce

Com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!  (Lc 3,4-6)

* La parola per domani è PROFEZIA

Di solito siamo molto miopi, vediamo quasi esclusivamente quello che ci sta immediatamente davanti. Talvolta siamo addirittura ciechi o ci rendiamo ciechi per evitare di vedere quello che sta accadendo. Ci fa comodo non vedere, perché in questo modo possiamo evitare di cambiare o di prenderci le nostre responsabilità. Il profeta non è colui che indovina il futuro, ma chi legge il presente sulla base di quello che è accaduto prima. Il profeta è innanzitutto la persona che ha una buona memoria e proprio per questo può anche prevedere il futuro. Di fatto le grandi leggi regolano la storia e la convivenza umana non cambiano di molto. È questa sapienza che ci permette di essere profeti, prendendoci le nostre responsabilità, oggi, davanti al futuro. Il profeta è però principalmente colui che si fida soprattutto di Dio: proprio perché il Signore lo ha accompagnato fino a oggi, può essere certo che continuerà a farlo. E questo vale anche per noi.

* Un impegno

Provo a guardare la storia, il mio presente, quello che sta accadendo nella mia vita e cerco di individuare dov’è il Signore e cosa mi sta dicendo.

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