II DOMENICA di QUARESIMA . 12 marzo

a cura di don Giuseppe

PRIMA LETTURA. GENESI 12,1-4a

Il Signore disse ad Abram: «Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. 2Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran.

 

Dopo l’alleanza stabilita con Noè, in cui Dio giura fedeltà al creato (cfr. Gen 9), gli uomini ancora inclinano al male (cfr. Gen 11). Eppure Dio continua a cercare la comunione con loro: alla dispersione di Babele segue la vocazione di Abramo, chiamato significativamente a rompere ogni vincolo sociale e di clan per poter seguire incondizionatamente le vie del Signore (Gen 12,1).

Il comando di Dio – «Vattene dal tuo paese…» – è seguito da una promessa di benedizione sovrabbondante: in due versetti il termine ritorna ben cinque volte e tale ripetizione segna i tre ambiti dell’agire di Dio in favore di Abramo. Il primo è la promessa di una posterità umanamente impossibile (Gen 11,30), accompagnata da quella di un nome reso grande da Dio (all’opposto di Gen 11,4). Il secondo ambito, espresso nel v. 3a, amplia l’orizzonte su quanti riconosceranno e accoglieranno la storia di salvezza che Dio inaugura a partire da Abramo: diventeranno figli della promessa. Chi vorrà ostacolarla, invece, non riuscirà nel suo intento (cfr. Nm 22–24). Nel v. 3b l’orizzonte diventa universale: il terzo ambito dell’azione benefica di Dio verso Abramo è l’inclusione di tutte le stirpi della terra nella storia della salvezza. In Cristo la promessa di Dio si è estesa a tutte le genti (cfr. Gal 3,15-18) fino al compimento escatologico. Al comando di Dio segue l’obbedienza di Abramo, il quale lascia che Dio disponga di sé e del proprio destino. Fidandosi di lui, parte sulla sua parola. In questa partenza non solo Israele ma tutti i «figli della promessa» riconoscono il prototipo delle successive ‘uscite’ che il Signore chiede ai suoi: l’esodo, il ritorno da Babilonia, la sequela dei discepoli, l’impegno a vivere da stranieri e pellegrini in questo mondo. La fede obbediente di Abramo resterà per tutti il paradigma della risposta alla propria vocazione.

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