II DOMENICA di QUARESIMA . 25 febbraio

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA: Romani 8,31b-34

Fratelli, che diremo? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui. Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi?

 

Come un inno stupendo alla carità di Dio, i vv. 31-39 concludono non solo il c. 8 ma l’intera seconda sezione liturgica della lettera ai Romani (cc. 5-8). Il brano riportato dalla liturgia odierna esalta l’amore fedele di Dio che per noi e per la nostra salvezza ha donato quanto più di prezioso possedeva: il suo proprio Figlio. Nulla più ci manca, poiché in lui ci è dato tutto. Questo ci infonde una grande fiducia nel giudizio supremo: il Dio giudice ha mostrato fino a che punto sta dalla parte dell’uomo. Chi dunque si presenterà ad accusare i credenti che il Signore ha reso giusti? E chi potrà condannarci, dal momento che in Cristo il Padre ha manifestato l’estrema misericordia che prende su di sé il peccato per espiarlo al nostro posto?

Gesù ha affrontato la morte perché nessuno debba subire la morte eterna; è risorto e sempre intercede per noi perché anche noi possiamo ottenere la vita in pienezza alla presenza di Dio. Di nulla dobbiamo tenere, poiché nulla ci potrà mai separare dall’amore di Dio in Cristo Gesù (v. 39).

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