II DOMENICA dopo NATALE . 2 gennaio
a cura di don Giuseppe
Giovanni 1,1-18
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità (v. 14).
Quel bimbo meraviglioso che tu ammiri nel presepio, è una realtà travolgente con la nascita a Betlemme dell’uomo-Dio, di Gesù il Cristo.
Sembra un bimbo come tutti e più povero di tutti, invece è Dio che ha voluto nascere nell’indigenza per sentirsi vicino anche all’ultima e più abbandonata delle sue creature.
Il cielo è in fermento, gli Angeli volano subito da alcuni Pastori per avvisarli che in quella grotta-stalla vicino a loro era nato Gesù, la seconda persona della Trinità divina, si è fatto uomo come tutti gli uomini, per raccogliere le sue creature e condurle alla felicità ed alla vita immortale, dopo averle sostenute e guidate sul loro tragitto di vita terrena.
Gli Angeli non vogliono vedere il loro Dio solo e povero come creatura umana anche se solo il suo amore infinito può raggiungere questa realtà.
Non vogliono che gli uomini e le donne continuino a vivere rassegnati e spesso addolorati dalle miserie terrene,
Ora le creature umane non sono più sole, non debbono avere più paura e non debbono più soffrire perché il loro Dio sarà sempre vicino a ciascuno di loro come Padre, maestro e medico. Sarà il loro Dio a riempirle della sua felicità divina. Chi non presta attenzione a queste notizie vitali per noi, è un masochista, un incosciente che ama la morte ed il dolore e non merita che il castigo di Dio. Tu puoi prendere in giro chi vuoi, mai il tuo Dio che si fa uomo per te.
Preghiera
O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti, fa’ che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana.