III DOMENICA di AVVENTO . 17 dicembre

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA. 1Tessalonicesi 5,16-24

Fratelli, state sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo!

 

Quasi tutto il brano è un’esortazione, cui seguono un augurio e un’assicurazione finale. Frasi brevi, ma efficaci e piene di indicazioni che Paolo vuole immediatamente traducibili nella vita quotidiana dei cristiani.

Per insegnare ai suoi a vivere come «figli della luce» (1 Ts 5,6) che attendono la venuta del Signore Gesù (v. 23), Paolo espone dapprima alcuni insegnamenti di fondo (vv. 16-18), quindi passa ai consigli per la vita comunitaria (vv. 19-22), per aprire infine lo sguardo sull’opera santificante di Dio nell’uomo (vv. 23-24).

Le esortazioni di fondo sono quelle alla gioia, alla preghiera, al ringraziamento, riassunte poi tutte nella «volontà di Dio» (v. 18), poiché questi atteggiamenti costituiscono una triade connaturale al cristiano, che cerca la volontà di Dio «sempre, incessantemente, in ogni luogo».

Quanto alla vita comunitaria, una traduzione letterale ne fa sentire il carattere ‘martellante’, di urgenza: «Lo Spirito non spegnete, profezia non disprezzate, ma ogni cosa provate, il bello mantenete, da ogni forma di male astenetevi!» (vv. 19-22).

Come si vede, l’esortazione principale per una buona vita comunitaria sta all’inizio: «Non spegnete lo Spirito»(v. 19).

Infine il discorso torna sull’azione di Dio, presentato soprattutto come il Dio «fedele», un tema molto caro alla teologia di san Paolo, che si preoccuperà personalmente di custodire il credente, di non permettere ad alcuno di sottrarlo dalla sua mano.

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