III DOMENICA di QUARESIMA . 4 marzo

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA: 1Corinzi 1,22-25

E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

 

La comunità di Corinto è divisa in fazioni diverse, che si richiamano a quei discepoli di Cristo che hanno loro predicato il vangelo o amministrato il battesimo (1Cor 1,11-12). Informato della situazione, Paolo interviene con ardore per richiamare i Corinzi al nucleo centrale della predicazione apostolica, dove si manifesta l’assurdità di ogni divisione: Cristo crocifisso. Tutti gli uomini sono disposti a credere in un Dio eccelso, di cui i Giudei adorano la potenza liberatrice – e perciò cercano i miracoli – mentre i Greci ammirano la sapienza. Cristo crocifisso è la sorprendente risposta di Dio alle attese dell’umanità: il vero miracolo è la sua croce che libera l’umanità dalla schiavitù del male; la più profonda sapienza è la sua morte che assume ed espia la stoltezza del nostro peccato, per aprire a ciascuno un destino di gloria. Ma per comprenderlo occorre abbandonare la logica di questo mondo, che ritiene la croce follia e impotenza, e adorare le vie di Dio, così diverse dalle nostre (cfr. Is 55,8). Allora si potrà intuire l’ineffabile amore di Dio per noi, manifestato nella pasqua di Cristo.

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