IV DOMENICA di AVVENTO . 19 dicembre

a cura di don Giuseppe

— Una luce

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo. (Lc 1,41)

— La parola per domani è segno

Che cos’è un segno? Il segno rende presente qualcosa che non c’è, che non possiamo vedere o che potremo vedere solo in futuro. Quindi sta al posto di qualcos’altro. Il segno però non è quello che ci aspettiamo o che desideriamo vedere, ma il modo in cui si rende presente.

Per questo il segno da solo non dice moltissimo. Abbiamo bisogno per esempio di fidarci di colui che ci offre quel segno e abbiamo bisogno di uno sguardo capace di andare al di là del segno stesso. La fede è in un certo senso proprio questo viaggio dell’interiorità, che dà fiducia a Dio e sa riconoscere la sua presenza anche laddove non è ancora evidente.

Il segno quindi ci lascia la nostra libertà: non ci può essere fede senza libertà. E non ci può essere amore senza libertà. Per questo Dio ci invita a seguirlo attraverso le parole e i gesti che segnano la sua presenza in mezzo a noi. Ma ci fidiamo davvero? Abbiamo uno sguardo veramente libero per poter intravvedere dove vuole portarci?

— Un impegno

Quali sono in questo momento i segni attraverso cui Dio si sta rendendo presente nella mia vita?

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