IV DOMENICA "PER ANNUM" . 29 gennaio

a cura di don Giuseppe

PRIMA LETTURA. SOFONIA 2,3; 3,12-13

Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini, cercate la giustizia, cercate l'umiltà; forse potrete trovarvi al riparo nel giorno dell'ira del Signore. «Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero». Confiderà nel nome del Signore il resto d'Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti.

 

Il profeta aveva lanciato in precedenza un discorso carico di minaccia contro i peccatori. Ora cambia registro e si rivolge ai ‘buoni’ con un’intonazione che ben si addice al discorso delle beatitudini che caratterizza l’odierna liturgia della Parola. L’esortazione «Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini, cercate la giustizia, cercate l'umiltà» (2,3). Ciò significa: evitare dimostrazioni di potenza verso gli uomini e rinunciare a ‘sentirsi a posto’ davanti a Dio. Se il popolo coltiva questo duplice atteggiamento, forse riesce a sfuggire la minaccia dell’esilio che gli incombe drammaticamente sul capo. ‘Forse’, perché il profeta non vuole – è può – dare alcuna assicurazione. Può darsi che l’esilio non sia evitabile e che il popolo debba subire questa triste esperienza. Il Signore ha però pensato qualcosa di consolante. Vale soprattutto l’impegno da lui assunto, quello di lasciare «resto», quindi una minima parte, che sia come il germoglio di un popolo nuovo con la qualifica di «umile e povero» (3,12). Tali virtù hanno una connotazione soprattutto spirituale e designano gente che guarda al Signore e lo pone nella propria testa e nel proprio cuore come unico valore da cui far dipingere e su cui commisurare tutti gli altri. È aperta la strada per far passare il messaggio proposto da Gesù con le beatitudini.

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