MARIA SS.MA MADRE DI DIO . lunedì 1 gennaio

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA. Galati 4,4-7

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio.

 

Il celebre testo paolino è un brano cristologico che ci parla di Gesù, di Maria, terreno fecondo che ha accolto il Figlio di Dio, e dell’esperienza cristiana. La venuta di Gesù nel mondo ha segnato la maturità del tempo e ha compiuto le promesse antiche di un ritorno dell’uomo alla vita di comunione con Dio: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge” (vv. 4-5).

Dio ha avuto l’iniziativa di inviare il Figlio e l’uomo è stato nuovamente elevato alla dignità di figlio. Gesù così è entrato storicamente a far parte dell’umanità a pieno titolo, sottoponendosi alle leggi e alle condizioni umani e l’umanità, in qualche modo, si è identificata con Cristo formando con lui un’unica realtà (cfr. Rm 1,3). E tutto questo tramite il grembo di una donna, come un uomo qualsiasi, nella piena e normale umanità. Paolo qui presenta lo schema di ogni azione liberatrice: immersione di Cristo nella povertà umana, autoliberazione con la sua forza divina e attrazione a sé dell’umanità. Questa missione del Figlio ha avuto un solo scopo, quello di rivelare il senso vero della vita e di farci diventare realmente figli adottivi dello stesso Padre (v. 7; cfr. Rm 8,15-17). E i segni che l’Apostolo evidenzia di questa reale trasformazione sono la preghiera confidente che lo Spirito Santo suscita nel cuore del credente, facendogli dire: “Abbà, Padre” (v. 6) e facendolo sentire di fronte al Dio non servo ma libero, della libertà del figlio di Dio. E in questo divino progetto, Maria è stata lo strumento privilegiato.

Chiamare Maria ‘Madre di Dio’ significa, dunque, conoscere il cuore del mistero dell’incarnazione e della stessa storia di salvezza.

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