SANTA FAMIGLIA . domenica 29 dicembre

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA. Colossesi 3,12-21

Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie! La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre. Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino.

 

Siamo di fronte a un codice familiare che san Paolo presenta alla comunità cristiana di Colossi per rispondere a problemi concreti di vita quotidiana (cfr. Ef 5,22-6,9; Tt 2,1-10; 1 Pt 3,1-7). L’Apostolo, dopo aver elencato i vizi dell’uomo vecchio, presenta le virtù che devono adornare la vita dei credenti «eletti di Dio, santi e amati» (v. 12), come la misericordia, la bontà, l’umiltà, la mansuetudine, la pazienza, la comprensione e il perdono (vv. 12-13); ma, fra queste, il mezzo principale che unisce è la carità «che è il vincolo della perfezione» (v. 14), cioè l’amore della comunità a Dio e ai fratelli (cfr. Mt 18,21-35; Rm 12; Ef 5,19-33). Per vivere questo progetto evangelico è necessario però costruire la comunità cristiana intorno all’eucaristia e alla parola di Dio (v. 16). Poi Paolo raccomanda alle mogli di essere sottomesse ai mariti «come si conviene nel Signore» (v. 18), ai mariti di amare le mogli e non esasperare i figli, e ai figli di obbedire ai genitori perché «ciò è gradito al Signore» (v. 20). Da queste esortazioni si può notare che l’Apostolo da una parte rimane legato agli ordinamenti del suo tempo, ma dall’altra li supera perfezionandoli con un criterio evangelico nuovo: tutto si faccia «nel Signore» (vv. 18.20). Quindi i valori familiari fondamentali, quali l’obbedienza, la sottomissione, il rispetto, l’amore nel nucleo familiare e l’educazione dei figli, sono salvaguardati, ma vengono riletti avendo un costante punto di riferimento: lo stile di vita del Signore, libero e obbediente al Padre. Gesù è il vero legame di ogni famiglia cristiana.

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