TRINITA' . domenica 11 giugno 2017

a cura di don Giuseppe

PRIMA LETTURA. Esodo 34,4-6.8-9

Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano. Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà». Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa' di noi la tua eredità».

 

Il contesto del brano è la narrazione della restaurazione dell’alleanza dopo la rottura della stessa da parte del popolo (l’episodio del vitello d’oro: Es 31,18–32,35). Il rinnovamento dell’alleanza comporta che vengano preparate due nuove tavole di pietra (le prime erano state spezzate: 32,19) come le prime (34,1.4), sulle quali il Signore scriverà nuovamente la legge. La nube è l’espressione simbolica della venuta di Dio avvolto nel suo mistero. Questo viene svelato dall’autopresentazione del Signore: in essa si ripropone il significato del nome YHWH, il misericordioso e il pietoso, aggettivi illustrati dai termini «grazia e fedeltà» (v. 6). La nube, nella quale stanno insieme Dio e Mosè, diventa così il luogo in cui si conosce l’identità del Signore grazie alla sua rivelazione. È su tale identità che fa leva la preghiera di Mosè, l’intercessore: il Signore deve manifestarsi per quel che è perdonando il suo popolo, continuando a camminare in mezzo a esso, sua «eredità» (v. 9). L’immagine complessiva di YHWH che si ricava dal testo è quella di un amore che riscatta dalla infedeltà, un amore di fronte al quale l’atteggiamento adeguato è quello dell’adorazione e dell’invocazione. Questa dice il sentimento che la (ri)scoperta dell’identità di Dio suscita in chi riceve la rivelazione: desiderio che altri sperimenti il perdono e la vicinanza del Signore.

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