V DOMENICA di PASQUA . 10 maggio

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA. 1Pietro 2, 4-9

Avvicinatevi al Signore. Egli è la pietra viva che gli uomini hanno rifiutato, ma che, per Dio, è scelta e preziosa. Anche voi, come pietre vive, formate il tempio dello Spirito Santo, siete sacerdoti consacrati a Dio e offrite sacrifici spirituali che Dio accoglie volentieri, per mezzo di Gesù Cristo. Si legge infatti nella Bibbia: Ho scelto una pietra di valore, e la pongo sul monte Sion come pietra principale del fondamento. Chi crede in essa non resterà deluso. Per voi che credete, dunque, questa pietra è molto preziosa. A quelli che non credono, invece, la Bibbia dice: La pietra che i costruttori hanno rifiutato è diventata la pietra principale. Poi dice ancora: È una pietra che fa inciampare, un sasso che fa cadere. Essi vi inciampano, perché non hanno voluto ubbidire alla parola di Dio. Questa è la fine che Dio ha stabilito per loro. Ma voi siete la gente che Dio si è scelta, un popolo regale di sacerdoti, una nazione santa, un popolo che Dio ha acquistato per sé, per annunziare a tutti le sue opere meravigliose. Egli vi ha chiamati fuori delle tenebre, per condurvi nella sua luce meravigliosa.

 

Nella prima lettera di Pietro è centrale il tema della santità, vocazione propria di ogni cristiano, impegno inderogabile del battezzato. Dopo aver trattato l’argomento dal punto di vista spirituale (1,13-21) e pratico (1,22-2,1), ora l’apostolo fissa l’attenzione sul punto fondamentale. La santità non è sinonimo di ‘buona condotta’, né semplicemente di ‘lotta contro il peccato’, ma di vita in Cristo, sorgente della ‘perfezione’, via che conduce ad essa. Per spiegare il suo pensiero, l’autore si serve di numerosi riferimenti biblici e in particolare si rifà all’immagine della “pietra angolare” che ricorre con diversa sfumatura di significato in Is 28,16 e 8,14s., e in Sal 118,22. Gesù risorto è la pietra vivente, preziosa sulla quale tutti coloro che aderiscono a lui vengono edificati come altrettante piete vive per formare un unico tempio spirituale in cui Dio dimora. Così si costituisce la comunità nuova del nuovo, autentico esodo (v. 5b; Es 19,5s). Essa, nel suo insieme, si presenta come un organismo sacerdotale, n cui ogni membro è chiamato a offrire a Dio sacrifici spirituali grazie alla mediazione di Gesù Cristo, sacerdote eterno che ha immolato se stesso per la salvezza dell’uomo Unito a lui, il popolo dei credenti – acquistato a caro prezzo – non solo conduce una vita che ha come orizzonte il cielo, ma diventa a sua volta cooperatore di salvezza: “Proclama le opere meravigliose” compiute da Cristo esercita il suo sacerdozio sia come servizio culturale nella liturgia di lode a Dio sia come servizio della Parola, annunzio del vangelo, sostenuto dall’efficace testimonianza di un’esistenza strappata dalle tenebre del peccato e resa raggiante dall’ammirabile luce di Dio.

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