V DOMENICA di QUARESIMA . 29 marzo

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA. Romani 8,8-11

Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

 

È l’attualizzazione del precedente oracolo di Ezechiele: lo Spirito “abita stabilmente” (potremmo dire ‘riposa finalmente’) nell’uomo (v. 9). Per l’uomo questo è fonte di sicurezza, di pace, di gioia, perché costituisce il fondamento inamovibile della sua appartenenza a Cristo (vv. 9s.). perciò la fedeltà del suo Signore non solo possibile, ma già in atto: “Non siete” (è un presente) sotto il dominio della carne (v. 9)… Il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo Spirito è vita (v. 10).

Il duello tra morte e vita è stato combattuto storicamente, una volta per tutte, sulla croce. Per ogni singolo cristiano è attualizzato nel rito del Battesimo. Ora dunque bisogna crederci, giorno per giorno, momento per momento, nei fatti, cioè non vivendo più secondo la carne (v. 8), in attesa che la vittoria sia definitiva (v. 11; cfr. anche Rm 5,10; 6,5).

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