VI DOMENICA del TEMPO ORDINARIO . 17 febbraio

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA. 1Corinzi 15,12.16-20

Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini. Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.

 

Se la risurrezione di Gesù è fondamento della nostra fede, essa d’altro canto fonda la nostra speranza: su questa verità Paolo è pronto a giocare tutte la sua personale credibilità e lo fa ‘a carte scoperte’. Esiste una relazione stretta tra la risurrezione di Cristo dai morti e la nostra risurrezione.

È ciò che ha intuito sulla via di Damasco e che lo ha sempre sostenuto nel corso della sua vita apostolica: egli ha incontrato un Vivente che ha vinto la morte! Non ha alcun dubbio che da quella vittoria scaturisca per ogni credete il dono di sperare al di là di ogni umana possibilità. Una speranza non solo terrena , ma ultraterrena: per questo noi cristiani non siamo da compiangere ma, al contrario, abbiamo di che consolare e confortare gli altri. Cristo risorto, infatti, è “primizia di coloro che sono morti” (v.20), è “il primogenito tra molti fratelli” (Rm 8,29): dopo di lui e in forza di lui il gioioso evento della risurrezione è e sarà esperienza di tutti coloro che mediante la fede lo accolgono come Salvatore.

La speranza cristiana si esprime anche in questi termini: la morte è stata sconfitta; la vita nuova in Cristo è già inaugurata; in Cristo vivremo per sempre la pienezza della vita, nella totalità del nostro essere umano: corpo, anima e spirito. Non si tratta dunque di una speranza riconducibile a criteri umani, ma di una speranza – dono, pegno di un bene futuro, che supererà ogni umana previsione.

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