VI DOMENICA di PASQUA . 6 maggio

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA: 1Giovanni 4,7-10

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

 

Con questi versetti inizia la grande riflessione sulla carità (4,7-5,3) che segna il culmine della prima lettera di Giovanni.  Dio è la sorgente dell’amore. Di conseguenza, chi da questa sorgente è scaturito e ad essa resta unito (v. 7) vive di amore e diffonde amore. Ecco allora perché amore di Dio e amore fraterno sono un’unica e medesima realtà. Al contrario, non può dire di conoscere Dio chi non gli è conforme nell’amare (v. 8; cfr. vv 20s.). “Dio è amore”: questa rivelazione del volto di Dio non è un’affermazione speculativa, ma l’esperienza di una storia di cui Giovanni è testimone diretto (1,1-4), e ogni credente lo diviene (1,3), entrando nella comunione ecclesiale, come pure nell’intimo del proprio cuore, l’amore non è una realtà da spiegare. Dio ha rivelato di essere amore attraverso il suo agire, attraverso la ‘smisurata carità’ che lo ha portato a donare all’uomo il suo stesso unico – sinonimo di dilettissimo – Figlio, il quale a sua volta ha donato la propria vita espiando con la morte il peccato dell’uomo. La sua offerta è davvero come il seme che, caduto in terra, produce molto frutto. La liberazione dalla schiavitù del peccato non solo riporta l’uomo all’originaria innocenza, ma, molto di più, lo apre alla vita di comunione con Dio, lo rende ‘capace’ di essere dimora di Dio. Il Figlio diletto, che si trova in una relazione unica con il Padre, è stato da lui inviato per introdurci nell’ineffabile circolazione di carità che lega, nella Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito. Se con l’incarnazione il Verbo, che era nel seno del Padre, è venuto nel mondo a rivelare Dio, con la risurrezione, l’uomo, che era lontano da Dio, è ricondotto nel suo seno, reso figlio nel Figlio.

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