VIII DOMENICA "per ANNUM" . 27 febbraio

a cura di don Giuseppe

Luca 6,39-45

“Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, mentre tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello” (v. 42).

A noi succede troppo spesso che vediamo i difetti degli altri, anche minimi e non vediamo i nostri ben più grandi e dannosi. Dio non vuole che siamo pignoli ed esigenti verso il nostro prossimo, ma ci ordina di compatire gli altri anche perché il più delle volte noi siamo peggiori di loro. Solo Dio è perfetto e noi abbiamo tanti limiti e difetti, per questo la generosità nostra deve essere grande e dobbiamo avere l’umiltà di sopportare i difetti degli altri perché il Signore poi ci sopporti anche nelle nostre fragilità. Questo non è un consiglio di Gesù, ma è un ordine. Del resto solo con questi principi possiamo stabilire le basi per una serena convivenza umana. Il male viene sradicato alla radice e quando le creature umane si sopportano si avrà la pace ed il benessere con la serenità. Un Padre vuole sempre che i suoi figli vadano d’accordo e il nostro Padre celeste ci ordina di vivere con questi sentimenti ed in base alla nostra accettazione saremo giudicati per la vita eterna. Allora anche il Giudice supremo saprà usare il nostro metro che ha regolato il rapporto della nostra vita con l’esistenza del nostro prossimo.

Preghiera

La parola che risuona nella tua Chiesa, o Padre, come fonte di saggezza e norma di vita, ci aiuti a comprendere e ad amare i nostri fratelli, perché non diventiamo giudici presuntuosi e cattivi, ma operatori instancabili di bontà e di pace.

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