XIII DOMENICA "PER ANNUM" . 2 luglio

a cura di don Giuseppe

PRIMA LETTURA. 2Re 4,8-11.14-16

Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. Essa disse al marito: "lo so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. Prepariamogli una. piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare". Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e si coricò. Eliseo chiese a Giezi suo servo: "Che cosa si può fare per questa donna?". Il servo disse: "Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio". Eliseo disse: "Chiamala!". La chiamò; essa si fermò sulla porta. Allora disse: "L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio".

 

Il racconto dell’ospitalità offerta a Eliseo da una ricca sunammita (v.8) è collocato in una sezione che raccoglie alcuni miracoli operati dal profeta (2Re 4,1-6,7). In questo brano viene sottolineata la generosità con cui Eliseo conosciuto quale “uomo di Dio”, è accolto dalla donna e da suo marito (vv. 9s.). Aprendo la propria casa al profeta, assicurandogli un riparo durante i suoi viaggi dal monte Carmelo (cfr. 2Re 4,25), la donna manifesta in pratica la fede in YHWH, di cui Eliseo è mediatore, con un gesto disinteressato (cfr. 4,13). La nascita di un figlio sarà per questa donna l’inattesa ricompensa, segno della benedizione divina (vv. 14-16a).

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