XV domenica "per annum" - 16 luglio 2023

a cura di don Giuseppe

Matteo 13,1-23

“Ecco, il seminatore uscì a seminare… Una parte (del seme) cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi, intenda” (vv. 3.8-9).

 

Il seme che cade nella strada, nei rovi e sulla buona terra è la nostra anima, o la nostra coscienza, che ascolta ed accetta, in modo diverso e più o meno superficiale, la parola, le ispirazioni e l’azione di Dio nei nostri confronti personali. Troppo spesso siamo come la strada sassosa ed arida; qualche volta, come il terreno pieno di spine che accetta il seme, ma poi lo soffoca con l’indifferenza e gli stimoli negativi della vita umana. È triste, però, rendersi conto come troppo raramente siamo come il terreno fecondo e pulito che riceve il seme e lo fa crescere e fruttificare. La nostra rovina è la nostra incosciente superficialità e l’ignoranza del nostro dialogo con il nostro Dio. Se ci rendessimo conto della bellezza di questo dialogo, dovremmo impazzire di gioia; invece, siamo tesi e soli perché il nostro legame con Dio è arido e superficiale. Peccato, perché così non possiamo goderci la vita!

 

Preghiera

Accresci in noi, o Padre, con la potenza del tuo Spirito la disponibilità ad accogliere il germe della tua parola, che continui a seminare nei solchi dell’umanità, perché fruttifichi in opere di giustizia e di pace e riveli al mondo la beata speranza del tuo regno.

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