XV DOMENICA "PER ANNUM" . 16 luglio

a cura di don Giuseppe

PRIMA LETTURA. Isaia 55,10-11

Così dice il Signore: «Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

 

La parola del Signore ha una potenza intrinseca di sicura efficacia. Questa oracolo lo fa comprendere con una immagine a tutti accessibile: il ciclo dell’acqua non è senza scopo, da esso dipendono il ritmo della natura e della vita umana. È un miracolo sempre nuovo e necessario. Così come la pioggia e la neve, la parola del Signore è orientata ad un fine preciso e sortirà inevitabilmente un effetto vitale: ritornerà a lui carica di frutti di grazia. All’origine “Dio disse: ‘Sia…’ e così fu”; ora, nel tempo dell’uomo segnato dal peccato, la Parola creatrice è divenuta redentrice. Essa ha la potenzialità infinita di suscitare conversione e vita nuova nei cuori, di donare il sostentamento allo spirito. Ma chiede di essere accolta, di potersi incarnare – sempre oggi – nel nostro quotidiano. Come la Vergine di Nazareth, dobbiamo dare il nostro assenso. “Et Verbum caro factum est” (Gv 1,14).

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