XVIII DOMENICA "PER ANNUM" . 31 luglio

a cura di don Giuseppe

Luca 12,13-21

Ma Dio gli disse: ”Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?” Così è di chi accumula tesori per se e non arricchisce davanti a Dio (vv. 20-21).

 

È la fine del ricco epulone che dalla sofferenza dell’inferno vedeva la gioia eterna del povero Lazzaro che aveva sofferto sulla terra, ma ora era felice per sempre in Paradiso. È la fine, purtroppo, di tanti che consumano la loro vita e le loro forze per accumulare beni materiali che dovranno lasciare tutti sulla terra, mentre dovranno salire al cielo con le mani vuote e senza meriti per la vita eterna. È uno sbaglio di valutazione troppo grave e vitale e nessuno che abbia almeno un pizzico di intelligenza e di furbizia può cadere in un simile tragico dramma. Anzi, chi ha accumulato molti beni terreni li può cambiare donandoli a coloro che ne hanno bisogno, per amore di Dio che accetterà questi beni come dono fatto a Lui tramite il prossimo più bisognoso. È l’unico modo per versare nella Banca del Paradiso i nostri beni e le ricchezze che ci siamo onestamente guadagnati e che potranno essere godute da noi nell’eternità del cielo.

Se sei stato fortunato sulla terra ed hai accumulato beni e ricchezze, sii anche furbo per goderteli per tutta l’eternità, altrimenti nulla puoi portare con te nella tua nascita al cielo, purché tu non intenda, stupidamente, diventare il più ricco del cimitero. Pensa che soddisfazione!

 

Preghiera

O Dio, principio e fine di tutte le cose, che in Cristo tuo Figlio ci hai chiamati a possedere il regno, fa’ che operando con le nostre forze a sottomettere la terra non ci lasciamo dominare dalla cupidigia e dall’egoismo, ma cerchiamo sempre ciò che vale davanti a te.

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