XX DOMENICA "PER ANNUM" . 20 agosto

a cura di don Giuseppe

PRIMA LETTURA. Isaia 56,1.6-7

Così dice il Signore: «Osservate il diritto e praticate la giustizia, perché prossima a venire è la mia salvezza; la mia giustizia sta per rivelarsi». Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e restano fermi nella mia alleanza, li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare, perché il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli».

 

Con questa pagina inizia la terza parte del libro di Isaia, introdotta da un oracolo risalente al ritorno di Israele dall’esilio babilonese (538 a.C.). La salvezza è prossima a venire e apporterà giustizia in relazione a Dio e diritto in relazione al prossimo. Sarà “beato l’uomo che osserva il sabato”, il comandamento principe della precettistica giudaica nonché il segno eloquente del giusto rapporto dell’uomo con Dio, sul quale insistono le guide di Israele nel periodo postesilico. Né lo straniero che aderisce al Signore (i cosiddetti proseliti reclutati tra i pagani), né l’eunuco (gli Israeliti nati da matrimoni illegittimi contratti con stranieri) che osservano il sabato si sentono esclusi dalla salvezza. Così recitano i vv. 2-5 omessi nella pericope liturgica. Stranieri ed eunuchi entreranno nell’alleanza e prenderanno dimora nel tempio, che si chiamerà “casa di preghiera per tutti i popoli” (cfr. Mc 11,17). In essa sarà gradito anche il culto sacrificale compiuto da chi in un primo tempo ne era escluso. Segno profetico di come il popolo dell’alleanza è chiamato a promuovere l’alleanza dei popoli (A. Chouraqui).

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