XXI DOMENICA "PER ANNUM" . 23 agosto

a cura di don Giuseppe

SECONDA LETTURA. Romani 11,36-38

Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi ha mai conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì da riceverne il contraccambio? Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

 

La pericope paolina riprende i versetti conclusivi della sezione dedicata al popolo d’Israele, che abbraccia i cc. 9-11 della Lettera ai Romani. Paolo tenta di penetrare il “mistero” del popolo dell’alleanza, che però non ha riconosciuto in Gesù di Nazaret l’atteso Messia. Dopo aver tentato di cogliere il senso provvidenziale di un evento drammatico per un uomo di stretta osservanza giudaica e di incondizionata professione cristiana, Paolo esplode in espressioni di stupore verso l’imperscrutabilità dei disegni (“giudizi”) e della condotta (“vie”) di Dio, che nascondono una profonda ricchezza di sapienza e di conoscenza, e in appoggio del suo pensiero rifà al profeta Isaia (cfr. Is 40,13.28), mentre tutto il suo argomento riecheggia l’insegnamento sapienziale della Scrittura (cfr. Sal 138; Gb 41).

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