XXIII DOMENICA del TEMPO ORDINARIO . 4 settembre

a cura di don Giuseppe

Luca 14,25-33

“Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo” (v.27).

 

Gesù ci insegna un po’ di furbizia. La furbizia utile per vivere e per non sciupare le proprie forze. Dio ci vuole per sé in esclusiva e non vuole dividere il nostro cuore e la nostra mente con altri. È il diritto di un Padre di occupare il primo posto nella vita del figlio. Ma quando Dio occuperà il primo posto nella nostra vita ci potrà rendere grandi e felici, sapremo vivere con intensità la nostra vita personale e familiare e, tramite nostro, potrà arrivare e sostenere e fare felici i nostri cari. Ma se Dio non occupa il primo posto in noi, non potrà fare nulla di tutto questo perché non potrà avere quella libertà di azione che deve concedergli la nostra libera volontà, che Egli rispetta fino in fondo. Sulla terra tutti si fanno promotori e paladini di democrazia e libertà, ma in effetti solamente Dio sa rispettare fino in fondo la libertà dei suoi figli e preferisce non essere amato piuttosto che obbligarli a volergli bene.

 

Preghiera

O Dio, tu sai come a stento ci raffiguriamo le cose terrestri, e con quale maggiore fatica possiamo rintracciare quelle del cielo; donaci la sapienza del tuo Spirito, perché da veri discepoli portiamo la nostra croce ogni giorno dietro il Cristo tuo Figlio.

Torna indietro