XXV DOMENICA del TEMPO ORDINARIO . 19 settembre

a cura di don Giuseppe

Marco 9, 30-37

‘’Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato” (v.37).

 

Tutti noi saremmo portati a desiderare di essere pieni di potere e successo. Ma il Dio della potenza non la pensa così: ci vuole vedere semplici e a servizio del nostro prossimo. Dio ci vuole piccoli perché, come Padre, vuole accudirci con tutta la libertà e l’importanza di un Padre che sorveglia il suo figlio neonato e più saremo piccoli ed umili, più Dio potrà sentirsi importante per noi.

Se saremo piccoli, non con i difetti dei piccoli, ma con il candore e l’abbandono dei piccoli, un Padre si potrà godere i suo figli che lo sapranno amare senza egoismo e con tutta la sicurezza e l’abbandono caratteristici dei piccoli, dei semplici, che non possono e non sanno vivere lontani dai Genitori, senza gli artefici della loro vita, perché questa è la legge dell’amore.

 

Preghiera

O Dio, Padre di tutti gli uomini, tu vuoi che gli ultimi siano i primi e fai di un fanciullo la misura del tuo regno; donaci la sapienza che viene dall’alto, perché accogliamo la parola del tuo Figlio e comprendiamo che davanti a te il più grande è colui che serve.

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