XXV domenica "per annum" - 24 settembre 2023

a cura di don Giuseppe

Matteo 20,1-16

“Il padrone disse: Amico…prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi”. (vv. 13.14-16).

 

Se Dio è generoso, noi non dobbiamo essere invidiosi, anche perché, se abbonda con gli altri, abbonderà anche con noi. Egli misura dall’amore che riceve dalle sue creature ed è logico che un padre si senta più legato ai figli che lo mettono al primo posto nella loro vita e nel loro cuore, che a coloro che si credono autonomi ed autosufficienti e lo parcheggiano lontano. Egli dona a tutti il necessario per realizzare sé stessi, ma, se a qualcuno dona di più, non lo si può tacciare di imparzialità quando la legge del suo amore è l’unità di misura del suo dialogo con chi crede in Lui e lo ama più di tutto. Ha fatto cadere San Paolo da cavallo per farne un suo grande Discepolo. E tu avresti qualcosa da dire? Amalo sopra tutto e sopra tutti e vedrai che Egli stesso ti risponderà.

 

Preghiera

O Padre, giusto e grande nel dare all’ultimo operaio come al primo, le tue vie distano dalle nostre vie quanto il cielo dalla terra; apri il nostro cuore all’intelligenza delle parole del tuo Figlio, perché comprendiamo l’impagabile onore di lavorare nella tua vigna fin dal mattino.

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