XXVI DOMENICA del TEMPO ORDINARIO . 26 settembre

a cura di don Giuseppe

Marco 9,38-43.45.47-48

“Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, sarebbe meglio per lui che gli passassero al collo una mola da asino e lo buttassero in mare” (v. 42).

 

Il discorso di Gesù è molto chiaro: siamo su questa terra per scegliere la vera vita, che è quella che ci aspetta in cielo e non avrà mai fine.

Ma uno dei mezzi per entrarvi è l’amore vero a Dio e alle creature. Tanto è vero che se siamo di scandalo agli altri e non di aiuto, è meglio che sciupiamo questa vita presente ed è meglio diventare monchi o ciechi o handicappati in questo mondo ed avere un corpo mutilato per amore a Dio e del nostro prossimo che perdere per sempre la vita eterna.

Perdere il corpo che, tanto, serve solo per questo mondo è meglio che perdere l’intera vita eterna. La ragione è molto semplice: questa vita non ha scopo a se stessa, ma deve servire solo per la scelta della nostra immortalità che, se non è quella di Dio, sarà un eterno fallimento per noi.

 

Preghiera

O Dio, tu non privasti mai il tuo popolo della voce dei profeti; effondi il tuo Spirito sul nuovo Israele, perché ogni uomo sia ricco del tuo dono, e a tutti i popoli della terra siano annunziate le meraviglie del tuo amore.

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