XXVIII DOMENICA del TEMPO ORDINARIO . 10 ottobre

a cura di don Giuseppe

Mc 10, 17-30

“Figlioli, com’è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”.

Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: “E chi mai si può salvare?”. Ma Gesù, guardandoli, disse: “Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio!” Perché tutto è possibile presso Dio. (v. 24-27).

È un brano di Vangelo che porta alla tristezza molti i quali si vogliono legare alla terra ed amano la ricchezza ed il potere.

 

Anche Gesù rimane deluso dall’attaccamento di questo giovane ai suoi beni terreni: la terra rovina il cielo, un tempo ci fa perdere l’eternità. Un uomo che si attacca alla terra, cercherà sempre terra fino a quando rimarrà sepolto sotto terra con la sua morte e dovrà lasciare tutto quaggiù e non avendo mai guardato con affetto il cielo con la sua fede ed il suo amore, si troverà le mani piene di terra e di metalli, senza aver nulla per presentarsi ed entrare nella sua immortalità, nella felicità eterna. Ecco perché Gesù dice con tristezza quell’espressione terribile contro chi ha raccolto terra e metalli che dovrà lasciare alla terra, invece, se avrà usato i beni della terra per aiutare gli altri, allora anche le sue ricchezze diventeranno preziose per la sua realizzazione eterna. S. Francesco insegna ed, assieme a lui, tutti coloro che hanno saputo essere forti contro le attrattive delle ricchezze umane per trasformarle in bene prezioso con la loro generosità e offrendole al Signore per mezzo del nostro prossimo più bisognoso.

 

Preghiera

O Dio, nostro Padre, che scruti i sentimenti e i pensieri dell’uomo, non c’è creatura che possa nascondersi davanti a te; penetra nei nostri cuori con la spada della tua parola, perché alla luce della tua sapienza possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno.

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